«Ottenere, conservare, recuperare la felicità è per la maggior parte degli uomini, in qualsiasi epoca, il movente segreto di tutte le loro azioni e della loro capacità di sopportazione». Se riconoscessimo almeno una parte di verosimiglianza alle parole del filosofo americano William James, contemporaneo di Freud, potrebbe non sorprendere il fatto che oggi, nel Regno Unito, stia per nascere un Movimento per la felicità nuovo di zecca. D'altra parte, si dirà, il mondo occidentale è abituato da tempo al fiorire di gruppi misticheggianti e guru dalle facili promesse di nirvana; tuttavia, fa un certo effetto notare che gli ideatori siano stavolta alcuni intellettuali non proprio alle prime armi e, soprattutto, che ciò avvenga in nome del "progresso della scienza". Tutto si regge sulla semplice evidenza che «l'aumento della ricchezza materiale in Occidente non è riuscito a produrre una società più felice». Le statistiche, condotte stabilmente dal 1950 sul tasso di felicità in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dimostrano che ora non stiamo meglio di allora. Allo stesso modo, le indagini sugli adolescenti inglesi rivelano che il numero di coloro che soffrono oggi di disturbi emotivi è il doppio di quanto non lo fosse negli anni Settanta.

Ad anticipare al Sunday Times il senso del Movement for Happiness è stato, qualche giorno fa, lord Richard Layard, fondatore del Centre for economic performance alla London school of economics e spalla di Tony Blair a Downing Street, soprannominato per i suoi studi sperimentali sul tema lo "zar" della felicità. Assieme a lui nell'iniziativa lo storico Anthony Seldon, fra i più influenti commentatori politici d'Oltremanica, e Geoff Mulgan, un sociologo con grande esperienza nel mondo dell'innovazione. Il battesimo formale è previsto per settembre, ma il manifesto è stato già reso disponibile in un sito internet creato ad hoc, cui i promotori si affidano per superare in tempi brevi i confini nazionali.

Consapevoli della difficoltà dell'impresa, e forse per scacciare l'ombra di probabili accuse di velleitarismo, i tre firmatari hanno contemporaneamente avviato una ricerca, attraverso inserzioni, di un direttore operativo dotato di "visione", al quale andrà uno stipendio di 80mila sterline. Cifra non casuale, visto che, superata una certa soglia, a ulteriori incrementi di reddito non corrisponde un conseguente aumento del livello di soddisfazione percepita.

«Non c'è alcun dubbio che queste tendenze negative siano collegate a uno sviluppo nell'egoismo», spiega Layard. «Cinquant'anni fa, quando alla gente veniva chiesto "credete di potervi fidare della maggior parte degli altri?", il 60% diceva di sì. Oggi, soltanto il 30% la pensa in questo modo. Per realizzare una società più felice, dobbiamo invertire la corrente di individualismo ristretto e imparare ad accettare che il più grande nemico della felicità è preoccuparsi solo di sé stessi». Come? Pescando a piene mani nell'antica saggezza delle grandi tradizioni filosofiche e soprattutto applicando personalmente, nella vita di tutti i giorni, i precetti della psicologia positiva, anche in base a quanto insegnano gli studi neuroscientifici sulla natura umana. Se le lacrime del mondo sono sempre una quantità costante, dice quasi provocatoriamente Layard ribaltando il giudizio di Samuel Beckett, è soltanto per colpa di un'inadeguata conoscenza di cosa produca benessere. Invertire il corso degli eventi, secondo lo "zar", si può, anzi si deve, partendo dal presupposto che mai come in questo momento i giovani crescono per sperimentare la maggiore felicità che possono nel mondo. «Sappiamo dalle prove scientifiche che la resilienza può essere insegnata nelle scuole per ridurre la depressione e l'ansia negli adolescenti. Sappiamo che una struttura della mente ottimista può aiutare la gente a recuperare più velocemente dalle malattie. E la ricerca ha indicato che gli operai sono più contenti e mai meno produttivi se partecipano di più a quello che fanno. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ora, è di una spinta forte da più gente possibile per determinare un cambiamento reale». Auguri. E tanta felicità.

 

Shopping24